Urbanistica “olistica”

Laddove il sostantivo “Urbanistica” si traduce in urban planning, cioè nell’azione positiva intesa a organizzare, coordinare, pianificare … insomma, a fare, etc.: e non si limita certo alla fase di pura e semplice scienza, statistica, censimento, ricognizione, valutazione economica o estetica della città. L’Urbanistica rappresenta visivamente l’identità stessa di una città: la sua ragione d’essere.

Milano ed il miraggio dell’affitto sostenibile per la classe media

Riceviamo e volentieri pubblichiamo l’articolo di Carmelo Benenti, Segretario Generale Sunia Milano. Milano nell’ultimo decennio ha subito profonde trasformazioni del proprio tessuto, da un lato si caratterizza per essere una città attrattiva per lavoratori, studenti e turisti, il che porta a una domanda costantemente elevata di alloggi, dall’altro lato, l’offerta di alloggi non è riuscita a tenere il passo con questa crescente domanda, causando un aumento dei prezzi degli affitti e dei costi delle abitazioni.

Omaggio personale alla città di Genova, la mia città

“Vogliamo fare una giornata da turisti, a Genova?” I ragazzi, qualche anno fa, a Genova hanno fatto il Doria, mitico liceo: si veniva a studiarci tutti i giorni, avanti e indietro, sui trenini dalla Riviera. Su quei trenini hanno a imparato a conoscersi, a legare insieme, e oggi, mezzo secolo dopo, sono ancora insieme. Ma a Genova ormai ci si va di rado.

Difesa

Tanto per iniziare, richiamiamo alcune massime celebri:
“Si vis pacem, para bellum”: noto motto degli antichi Romani, tutto sommato pacifista; e indice di una strategia di conquista manu militari sì, ma intesa a dominare e “civilizzare” con la pax romana, costruire strade e acquedotti, esportare se non la democrazia, almeno un diritto comune e una moneta , un mercato etc.; e una lingua destinata a diventare la koiné delle classi colte del mondo, adottata perfino da molti Illuministi.

Lotta di classe, nuovi modelli di sviluppo, dignità del lavoro: Qualcosa di Sinistra

Il convegno, partecipatissimo, di sabato 17 febbraio, alla Casa della Cultura di Milano, “Qualcosa di Sinistra” è stato aperto in modo antiretorico dalle parole di Paolo Zinna, con il ricordo degli operai morti nel cantiere di Esselunga a Firenze. Non un ricordo di rito, perché questa ennesima tragedia punta il dito contro le logiche di liberalizzazione selvaggia del cosiddetto “Decreto lavoro Primo maggio”, in cui il governo ha lasciato, nel settore privato, mano libera agli appalti e subappalti a cascata senza tutele per i lavoratori e non ha rafforzato le ispezioni ministeriali presso le aziende, percorso avviato, invece, dai governi di centrosinistra.