Quattordici e sette per cento

Confessatelo, che anche voi, come me, avete paura del prossimo sondaggio. Ma perché siamo finiti così male? Oggi tutti i politologi ci dicono che rischiamo di finire come il PS francese, stritolati fra Conte e i terzopolisti. Che scoperta … Senza essere politologo, lo scrivevo il 29 settembre e poi in un Ordine del Giorno per la Direzione di PD Milano, elaborato a fine ottobre.

Era tutto chiaro già allora: gli elettori ci rifilano un sonoro schiaffone, e il PD come reagisce? Conferma il segretario perdente per sei mesi – conferma i capigruppo a Camera e Senato, come se non fosse successo niente. Non si sarebbe potuto fare peggio. Del resto, abbiamo gruppi parlamentari selezionati per cooptazione dagli equilibri di potere di prima. Molti dei nomi degli eletti, vorrei cambiarli. Letta ha gravi colpe per gli errori d’estate (e non era il solo!) ma gli errori d’autunno non possiamo certo scaricarli su di lui.

Cosa si poteva fare? Affidare il partito ad un reggente rispettato da tutti e senza ambizioni: lo abbiamo fatto con Epifani, potevamo farlo di nuovo con Fabrizio Barca o Susanna Camusso. Eleggere dal basso UN’ASSEMBLEA COSTITUENTE, ESCLUDENDO TUTTI GLI ELETTI nelle Istituzioni importanti e un centinaio di nomi dei vertici del partito sconfitto – altro che Comitatone, selezionato dai perdenti! Chi ha rappresentato il passato non è credibile nel promettere il futuro. Il segretario, le strutture e gli organismi avrebbero dovuto venire soltanto dopo. Spiace ricordarlo, ma Conte, agendo dall’alto, ha fatto una cosa così. Antidemocratico, ma ha salvato un movimento morto. 

Nel frattempo, è successo che: – qualcuno ha fondato la corrente dei quarantenni (per quale visione? con quale progetto?) – qualcuno si è proposto come nuovo leader, con varie probabilità di successo – qualcuno sta “menando il can per l’aia” e organizzando pregevoli seminari di approfondimento – qualcuno ha pensato di far resuscitare Civati, che, per carità, è immagine incontaminata, ma pretendere che susciti entusiasmi, pare troppo – qualcuno ha guardato l’orologio e, invece che 2023, ha creduto di leggerci 2013. Sia chiaro, tutte queste risposte hanno un po’ di ragione e di giustificazione. Però oggi non basta, ci vuole l’intervento d’urgenza in sala operatoria, se vogliamo salvare il paziente. 

Ah, sapete come è finita, con il famoso Ordine del Giorno? E’ stato “assunto” dalla segreteria. Assunto, capite? Cioè, né sì, né no. Tipico. Ma votate NO, maledizione, dite che è tutto sbagliato! – ma almeno dimostriamo di capire che c’è il problema. Ed io, invece di fare fuoco e fiamme.  mi sono accontentato. Anch’io merito di stare fra gli ESCLUSI, fra quelli che non hanno capito abbastanza (al massimo, chiedo le attenuanti generiche).