Autore: Raffaele Di Bello

Sono nato di sabato. Il 27 settembre del 1980 era un sabato. Giorno fantastico, il giorno che preferisco.
Sono nato a Cernusco sul Naviglio alle porte di Milano. Per tutti coloro che nascono in provincia
arriva sempre il momento di andare nella grande Città. Il mio è stato il liceo. Poi è arrivata l’università, i
locali, le scuole di cinema, corsi vari, il lavoro e ora ci vivo. La mia è da sempre una vita tra la città e la
provincia. Sono un Avvocato e vivo attivamente il mondo della cooperazione. Amo le storie.

In Spagna si fa la sinistra

“D’Alema, di‘ soltanto una cosa. Anche non di sinistra. Una cosa di civiltà” è l’ironico appello che Nanni Moretti lanciava in un suo film…

Ministro Giuseppe Valditara: la scuola che non ci meritiamo

Mala tempora currunt ma non siamo preparati ad affrontarli. La nuova denominazione di molti Ministeri del Governo Meloni non è…

Il non Governo Meloni: come governare senza mai decidere

Oggi il Governo Meloni si presenta alla Camera per ottenere la fiducia. Come da tradizione il voto di fiducia è preceduto da un lungo discorso programmatico ove il Presidente del Consiglio illustra ai deputati (ma soprattutto agli Italiani) quale strada seguirà il Governo, quali ostacoli si troverà ad affrontare e come intende superarli.

Il vento del cambiamento in America Latina soffia a sinistra, in Europa a destra.

Petro c’è l’ha fatta. Gustavo Petro nuovo presidente della Colombia è il primo Presidente di sinistra della Storia del Paese. La storia personale di Gustavo Petro incarna pienamente la Storia della Colombia e di tutta l’America Latina. È una storia di trasformazione da guerrigliero a Presidente, passando dalla lotta armata alla lotta politica, dalla milizia alla militanza in un movimento politico, Pacto historico .

Elezioni in Francia: la rabbia dentro le urne

Tutto è bene quel che finisce bene è l’espressione che meglio riassume lo stato d’animo della maggior parte delle Cancellerie Europee per l’esito delle Elezioni Presidenziali Francesi. Macron è stato riconfermato alla guida del Paese da diciotto milioni di Francesi. Marine Le Pen ( per la terza volta consecutiva) trova sbarrata la porta dell’Eliseo. Ancora una volta ha vinto L’Europa unita ed ha perso il populismo. Eppure c’è ben poco da festeggiare.