La resistibile ascesa della mercificazione della città

Alcune riflessioni a margine del convegno “Milano Città inclusiva. La casa a
prezzi equi e la rigenerazione urbana” che si è tenuto il 6 marzo 2024 al
Circolo PD Fiorella Ghilardotti di Milano.
Un contributo di Maria Cristina Treu, già professore di ruolo ordinario di Urbanistica presso il Politecnico di Milano

1.Innanzitutto qualche precisazione  

I programmi di rigenerazione urbana interessano prevalentemente i centri urbani delle grandi città metropolitane con effetti che attirano nuove professionalità e giovani talenti e che avviano processi di sostituzione della popolazione residente allontanando le classi a basso-medio reddito e richiamando più lavoro povero.

Questi processi, promossi per lo più dai grandi fondi immobiliari internazionali, intervengono prevalentemente dove sono più rilevanti i valori delle rendite che si possono estrarre. Milano si conferma sul mercato internazionale in occasione dell’Expo del 2015: nel frattempo era già diventata molto attrattiva per le opportunità di sfruttare i differenziali di valore delle rendite delle aree lungo il passante ferroviario e di quelle ex industriali.  

Tuttavia, dobbiamo chiederci cosa succederà se ci sarà anche solo un calo di interesse in una città impoverita nel suo tessuto sociale a causa dell’allontanamento di molti soggetti verso i comuni esterni alla città metropolitana e verso Torino e Genova, che offrono opportunità insediative meno costose e non sono così lontane per lavorare a Milano non solo da remoto.

D’altro canto, sul versante urbanistico, la narrazione che imputa le difficoltà dello sviluppo alla rigidità della strumentazione urbanistica viene da lontano e da tempo richiede semplificazioni e flessibilità nella applicazione delle norme. Anche se oggi il piano urbanistico si racconta con accordi di programma, quelli promossi negli anni ’90 per i progetti di iniziativa pubblica e oggi sostenuti da soggetti privati, con una flessibilità urbanistica che trova una sua motivazione nella qualità dell’intervento (cfr., il ruolo assegnato alla commissione del paesaggio) e delle procedure abilitative a sostegno di un più rapido sviluppo urbano, con una interpretazione estensiva  della ristrutturazione e il ricorso alla SCIA (segnalazione certificata di inizio di attività  con atto unilaterale d’obbligo), per autorizzare di fatto nuove edificazioni che sommano bonus di volumi perequati e di immobili in classe A e che richiederebbero una valutazione dei servizi nell’area (cfr., la sentenza del Consiglio di Stato, sez. IV, 7 maggio 2023, n. 4908).

2. L’urgenza è un nuovo piano per la Città

Oggi, il comune intende affrontare la variante del PRG vigente (quello del 2020) per una città inclusiva che sia equa e giusta: è l’occasione per far ritornare Milano una città inclusiva per il lavoro, rilanciando il tema di una casa accessibile.

Ed è anche l’occasione che può fare di Milano un caso per verificare congruità e contraddizioni tra i diversi livelli della strumentazione urbanistica. In coerenza con l’INU che intende riprendere la proposta di una nuova legge nazionale di principi.

Il piano sarà anche un modo per chiarire l’universo degli interlocutori economici e sociali e per scoprire l’entità dello zoccolo formato dai tanti proprietari di casa e dei soggetti che viceversa richiedono l’utilizzo dell’intero patrimonio pubblico, oggi sottoutilizzato, abbandonato e murato, e una più severa negoziazione tra pubblico e privato.

Un bilancio tra risultati attesi e ottenuti, tra servizi realizzati e carenti con il coinvolgimento dei municipi, segnalerà certamente che LA CASA rimane una  priorità e la DOMANDA interessa categorie di soggetti molto diversi tra loro: si va dalle famiglie con figli e/o con disabili, ai single distinti per genere e per età e a tanti altri soggetti come gli occupati nei lavoro povero e gli  studenti con diverse età e provenienze. Un tema a cui rispondere con un programma e un sistema di obiettivi che indichino le scelte, le azioni prioritarie e le tempistiche per una Città Metropolitana non ancora compiuta.