Nel nome del popolo italiano

CONTRIBUTO DI G. AUGURUSA Ci risiamo, l’incapacità della classe dirigente di questo paese di sottrarre alla bagarre politica qualsivoglia argomento, persino il più tecnico, sembra essere la cifra dei tempi. Una prassi consolidata quella della radicalizzazione delle posizioni, nella quale agguerrite squadre portatrici di paradossali verità assolute (paradossali in quanto plurime), si fronteggiano senza esclusioni di colpi.

Questa “crisi” di governo non è una cosa seria

Le convulsioni quotidiane governative mi ricordano una vecchia canzone degli anni trenta, “Ma cos’è questa crisi”, di Rodolfo De Angelis, ripresa negli anni successivi dal quartetto Cetra, da Gigi Proietti e anche da Elio. La storia politica di questo paese è fatta di governi, talvolta di “governicchi”, in cui il tasso di litigiosità fra i vari partner è sempre molto alto, troppo alto.

Il Tempo passa , la Prescrizione resta

” Il tempo è un galantuomo, rimette a posto tutte le cose” così diceva il Grande Illuminista Voltaire. Il tempo che scorre e trascorre più o meno velocemente a seconda dell’età non è stata materia (inafferrabile ) di discussione per soli filosofi ma anche per i giuristi. Come influisce il tempo nel processo? La creazione dell’istituto giuridico della prescrizione è parte della risposta.

La riforma della prescrizione: il punto di vista di un avvocato penalista

L’intento della riforma è determinato dalla necessità di tutela delle vittime dall’eventualità che i loro diritti vengano esautorati dalla prescrizione dei reati, lasciando impuniti i presunti colpevoli.
Ma le cose stanno davvero così?
(Contributo esterno dI Ilaria Urzini, Avvocato penalista foro di Milano)