Gennaio 2022 - ControPiede

Mattarella rieletto. Dalla rottamazione all’usato sicuro.

Per la seconda volta in nove anni un Presidente della Repubblica viene rieletto per un secondo mandato; tale scelta rende evidenti, se non lo fossero ancora, le difficoltà della destra a produrre una classe dirigente, la crisi del centrosinistra, l’inconsistenza dei 5 stelle che nascevano come radicale alternativa alla politica tradizionale.

Tra politica e giustizia: la riforma Cartabia

Al fine di ottenere gli stanziamenti del P.N.R.R. era necessaria una riforma capace di abbattere del 25% il carico giudiziario ed i tempi dei processi. Tratteremo pertanto con una serie di articoli la Riforma Cartabia relativa al processo penale, per capire se le nuove norme riescono a centrare l’obiettivo, mantenendo inalterate le garanzie difensive.

Abitare a Milano: la sfida impossibile del ceto medio

Grazie ad una serie di interviste all’assessore Maran, finalmente si parla chiaramente del mercato immobiliare impazzito di Milano. Comprare casa, o anche solo affittarla, sembra diventata una missione impossibile per chi ha redditi “normali”.

Prendiamo sul serio la crisi della sinistra: difficile ma indispensabile

L’interessante articolo di Paolo Zinna può essere una buona occasione per cercare di fare un passo avanti a sinistra, per chi del PD ha fatto e fa parte – come lui – e per chi ha fatto scelte del tutto diverse. La sua ricostruzione della traiettoria del PD appare convincente, se appena di esce dal radicato vizio di ragionare per giustificazioni …

Il fallimento storico del PD: le radici e il futuro

Nella realtà italiana fin dagli anni ’90 la tensione verso il progresso, verso più libertà e più giustizia, si è espressa nelle istituzioni soprattutto attraverso il Partito Democratico e i suoi predecessori. Da allora, più libertà e più giustizia, in qualche aspetto, le abbiamo avute – ma le diseguaglianze sono cresciute, il benessere si è ridotto, i cittadini sono più sfiduciati e innervositi.

La Destra e il Quirinale

La Destra, per la prima volta nella Seconda Repubblica, è chiamata a fare da kingmaker avendo la maggioranza dei grandi elettori. Eppure ad oggi non ha nessun nome se non l’autocandidatura di Silvio Berlusconi.